I derivati dal petrolio vengono ottenuti tramite raffinazione del greggio. Essi dipendono dalla composizione del greggio; la maggior parte della raffinazione è orientata alla produzione di carburanti: olio combustibile, benzina e sostanze chimiche per la realizzazione di materie plastiche ed altri materiali. Inoltre è possibile ricavare idrogeno, carbonio (sotto forma di coke petrolifero) e zolfo.
L'industria petrolifera nacque negli anni 1850 negli Stati Uniti grazie a Edwin Drake. Il 27 agosto 1859 fu aperto il primo pozzo petrolifero redditizio del mondo.
Il primo pozzo petrolifero
Intuita l'enorme potenzialità del petrolio, in breve tempo vengono realizzati oltre 340 pozzi e nel 1870 nasce la prima compagnia petrolifera, la Standard Oil dell'affarista J. D. Rockefeller.
J.D. Rockefeller
L'industria crebbe lentamente durante il 1800, ma ebbe un incremento agli inizi del ventesimo secolo, grazie alla scoperta del valore del petrolio come fonte di energia, usata dalla maggioranza dei veicoli a motore e come base di molti prodotti chimici industriali. I primi piccoli giacimenti "locali" in Pennsylvania e in Ontario furono velocemente esauriti, portando ai " boom petroliferi" in Texas, Oklahoma, e California. Altre nazioni avevano considerevoli riserve petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono ad utilizzarli a livello industriale.
Il petrolio non bisogna attribuirlo come una scoperta degli ultimi secoli; infatti già i popoli antichi conoscevano alcuni giacimenti di petrolio superficiali, che utilizzavano per produrre medicinali, bitume o per alimentare le lampade. Inoltre ricordiamo gli usi bellici: già nell’Iliade Omero narra di un “fuoco perenne” scagliato contro le navi greche; più conosciuto è il “fuoco greco” dei bizantini, un’arma preparata con petrolio e una miscela di olio, zolfo, resina e salnitro; questa mistura veniva cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
La distribuzione dei principali bacini petroliferi dipende dalle particolari condizioni geologiche necessarie alla formzione di grandi giacimenti. I primi luoghi dove andare alla ricerca di idrocarburi sono le aree in cui siano presenti sedimenti marini di mare poco profondo ricchi di sostanza organica, sviluppatisi in ambienti anossici, che costituiscono le rocce madri ideali per gli idrocarburi. Regioni favorevoli alla formazione di riserve importanti sono anche i bacini profondi a rapida sedimentazione come in Europa nella piccola provincia del Bacino Renano o nei Graben del Mare del Nord.
Ma è nelle aree di collisione continentale, che porta alla formazione di catene montuose, che si realizzano in genere le situazioni più favorevoli alla formazione di numerose e importanti trappole strutturali. In queste zone i giacimenti sono spesso molto numerosi e di grande volume: gli enormi bacini petroliferi mediorientali. Importanti giacimenti si trovano anche in aree dove la presenza di livelli di rocce evaporitiche ha portato alla formazione di diapiri salini.
- Teoria Biogenica: il petrolio deriva dalla maturazione termica di materia organica rimasta sepolta in assenza di ossigeno, che si decompone in un materiale ceroso, noto come pirobitume, che in condizioni di elevata temperatura e pressione libera idrocarburi; essi risalendo verso l'alto si accumulano in rocce porose che costituiscono le "trappole petrolifere". Però è necessario che queste rocce siano al di sotto di rocce meno permeabili, in maniera tale che gli idrocarburi non abbiano la possibilità di risalire sino alla superficie.
- Teoria abiotica del petrolio: il petrolio si è formato da processi non biologici in profondità nel mantello e nella crosta terrestre.
Il petrolio è una miscela di idrocarburi liquidi dovuti a trasformazione di residui organici accumulatisi in quantità enormi in epoche geologiche remote; purificato, è usato come illuminante o combustibile.
Il petrolio non bisogna attribuirlo come una scoperta degli ultimi secoli; infatti già i popoli antichi conoscevano alcuni giacimenti di petrolio superficiali, che utilizzavano per produrre medicinali, bitume o per alimentare le lampade. Inoltre ricordiamo gli usi bellici: già nell’Iliade Omero narra di un “fuoco perenne” scagliato contro le navi greche; più conosciuto è il “fuoco greco” dei bizantini, un’arma preparata con petrolio e una miscela di olio, zolfo, resina e salnitro; questa mistura veniva cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
- Teoria Biogenica: il petrolio deriva dalla maturazione termica di materia organica rimasta sepolta in assenza di ossigeno, che si decompone in un materiale ceroso, noto come pirobitume, che in condizioni di elevata temperatura e pressione libera idrocarburi; essi risalendo verso l'alto si accumulano in rocce porose che costituiscono le "trappole petrolifere". Però è necessario che queste rocce siano al di sotto di rocce meno permeabili, in maniera tale che gli idrocarburi non abbiano la possibilità di risalire sino alla superficie. 
